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L’arrivo del primo bebè: il punto di vista dei neo papà





L’assunzione del ruolo genitoriale con la nascita del primo bebè rappresenta, non solo per la neomamma ma anche per il neo papà, un passaggio ricco di significati ed implica un rimodellamento di sé, indispensabile per dare spazio alle nuove espressioni della personalità che la genitorialità comporta.
L’inquietudine che spesso caratterizza i neo papà, almeno durante le prime settimane dopo il parto, testimonia lo sconvolgimento emotivo che  può provocare la nascita del primo bambino.

Nel caso degli uomini le cause del disagio non vanno ricercate nelle alterazioni ormonali ma nell’onere dell’assunzione di responsabilità nei confronti del nascituro e della crescita famigliare che lo pone di fronte a una serie di preoccupazioni di natura economica e lavorativa. Con il ritorno a casa della mamma e del bebè, i neo papà spesso si trovano a dover fare i conti con compiti domestici a cui non erano abituati, inoltre la stanchezza dovuta alla riduzione di sonno e allo stravolgimento dei ritmi quotidiani possono avere ripercussioni negative sul loro rendimento lavorativo.

Inoltre, il neo papà condivide con la mamma le normali preoccupazioni per il neonato, può essere molto sensibile allo stato d’animo della compagna e rimaner turbato o sentirsi inadeguato di fronte alle oscillazioni d’umore con cui la neomamma si trova a convivere.
Le cure necessarie al piccolo provocano un tale assorbimento dell’attenzione e delle energie della neomamma, che spesso l’intimità con il partner tarda a riprendere e può succedere, che almeno nei primo tempi, il neo papà si senta un po’ trascurato e guardi con una certa invidia l’amato pargoletto che lo ha detronizzato da una posizione privilegiata.

Si tratta comunque di una crisi passeggera che può diventare occasione di crescita e di maturazione per la coppia, se mamma e papà riusciranno a comunicare in maniera autentica le difficoltà concrete ed emotive che il passaggio alla genitorialità comporta. Questo permetterà loro l’acquisizione di una consapevolezza emotiva più solida, con la quale affrontare insieme e con serenità i compiti che il nuovo ruolo prevede.

Annalisa Tommasi – Psicologa, Psicoterapeuta

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